venerdì 10 marzo 2017

Supermercato Torino: avanti col cappello in mano

E così, tutti i nodi vengono al pettine. O, meglio, si chiariscono gli equivoci.
Chi pensava, sperava, o s'illudeva in una discontinuità dell'attuale amministrazione comunale con la giunta Fassino dovrà ulteriormente ricredersi.
Dopo la ferma presa di posizione del capogruppo della maggioranza in Consiglio comunale, arriva, infatti, la conferma del pieno sostegno all'operazione Egiz1o a Catania direttamente dal Sindaco.

Intervenuta all'inaugurazione della mostra "Missione Egitto 1903-1920" ha, infatti, precisato (da BlogSicilia): “ribadisco che la Città è a fianco del museo Egizio a proposito del dibattito che si è aperto a Torino”. Ancora: “un sentito grazie a chi lavora veramente bene al museo, di cui siamo molto orgogliosi. Hanno la nostra piena fiducia e il pieno appoggio per come viene portato avanti”.

E avanti di questo passo, in un balletto di inchini, riverenze e scappellamenti, senza - però - mai affrontare la sostanza della questione:
chi ha deciso tutto ciò? perché i Torinesi si vedono sempre messi davanti al fatto compiuto? perché un unicum mondiale deve venir spezzettato in questo modo? Perché proprio a Catania (che, con tutta la simpatia che uno può avere per la città etnea, non può paragonarsi a Parigi o a New York come vetrina intenzionale)?
E ancora: cosa ne verrà, in cambio, a Torino - da Catania e non solo?

Oggi, così, si chiarifica definitivamente il valore annesso alla storia, alla cultura e all'identità torinese dal sindaco (che non è quella dei vernissage e dei cocktails del giro che piace alla gente che piace). 

L'Appendino, che è così solerte a tener su la coda al Sistema Torino, che continua a impoverire la città, chiederà al ministro Franceschini una parte della Galleria Borghese o degli Uffizi? Per coerenza, infatti, i Romani e i Fiorentini potrebbero cederci parte dei loro musei - che, tanto, anche quelli hanno i magazzini pieni di pezzi non esposti.

O l'operazione cash and carry vale solamente per Torino?

Intanto la città siciliana riceve dallo stato oltre 700 milioni dal "patto per Catania", mentre madama sindaca si accontenta delle dichiarazioni ai giornali, col cappello in mano: "è un piacere avere le istituzioni e il governo che ci apprezzano. Proprio oggi ho sentito il ministro Franceschini...".

Sai che piacere! A Catania i soldi e a Torino il danno (e la beffa).

Che pena.