martedì 14 febbraio 2017

Allora è proprio vero: il Ministero lavora per scippare a Torino l'Egizio...

Riportiamo un preoccupante articolo dell'anno scorso, per far capire come il progetto del trasferimento di buona parte del Museo Egizio a Catania (pardon: soltanto dei reperti, a Torino si potrebbe lasciare la sede legale...) sia stato preparato da gran tempo e coinvolga nientemeno che il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini. Questo è un fatto gravissimo. 
Sarebbe poi da approfondire se effettivamente il direttore del Museo, Christian Greco, non abbia ancora "mai visto quella che dovrebbe diventare la sede distaccata del museo torinese" - perché ciò significherebbe una tale superficialità per cui bisognerebbe pretenderne le dimissioni immediate.
Potrebbe poi almeno risparmiarci la solita melassa buonista a buon mercato - gli immigrati che sbarcano in Sicilia, anzi: che la "invadono", non attraversano il Mediterraneo per andare a vedere l'Egizio. Cerchi almeno di inventarsi una scusa minimamente sensata (non diciamo plausibile), o stia zitto.


Museo egizio a Catania, il progetto prende forma


Incontro al ministero dei Beni culturali. Il direttore Greco: "Vorrei portare materiale dell'età ellenistica che dialogasse con l'archeologia dell'isola"

ROMA - Primo incontro oggi al ministero di beni culturali e turismo per il progetto di una sede distaccata a Catania del Museo Egizio. Alla presenza del ministro Franceschini, la presidente dell'Egizio Christillin e il direttore Christian Greco hanno incontrato il sindaco di Catania Bianco per valutare la proposta di una nuova sede ("un po' come ha già fatto il Louvre", ha spiegato poi il ministro) nella città siciliana. 

Il luogo individuato, è stato confermato, sarebbe il Convento dei Crociferi, anche se tutto il progetto, hanno sottolineato sia il ministro sia gli esponenti dell'Egizio, "è ancora in fieri". Intanto però la discussione va avanti e se il direttore dell'Egizio Greco spiega di non aver ancora mai visto quella che dovrebbe diventare la sede distaccata del museo torinese, ci sono già delle idee sulle opere che dovrebbero esservi esposte, tutte provenienti comunque dai depositi.

"Se si riuscisse a realizzare il progetto - ha spiegato Greco a margine della presentazione oggi a Roma della grande mostra in tre sedi Egitto Pompei - io desidererei portare a Catania del materiale dell'età ellenistica che dialogasse con il materiale archeologico presente nell'isola. Perché il rapporto che si ebbe in età ellenistica tra la Sicilia e l'Egitto - ha sottolineato- fu intensissimo e ricreare questo rapporto e questo dialogo e soprattutto rimettere in connessione la Sicilia con la sponda sud del mediterraneo con un progetto di diplomazia culturale mi sembra molto importante, anche pensando alla situazione attuale".

"La Sicilia, e lo dico in senso positivo, oggi viene invasa da immigrati che in una collezione come quella che immagino potrebbero trovare un motivo di identificazione culturale. A Torino già qualcosa in questo senso abbiamo fatto - ha concluso - con 20 ragazzi egiziani coinvolti come ambasciatori della nostra collezione".

(Da La Sicilia Web del 25.2.2016)